La Culla dei Maya

Quando a scuola abbiamo studiato la seconda guerra mondiale, un'altra cosa che mi ha incuriosito, oltre alla campagna di Russia, è stato il genocidio degli ebrei. Mentre cercavo informazioni sul Guatemala, ho scoperto che anche lì c'è stato un genocidio negli anni '80. 


Ho deciso di parlarvi del Guatemala perché da quasi due anni seguo su youtube le avventure di Simone e Lucia (nella foto a fianco), due viaggiatori che stanno girando il mondo a bordo di un camper, che loro hanno chiamato Valentino. I loro racconti mi hanno fatto appassionare all'America Latina e soprattutto al Guatemala.


Il Guatemala è uno stato dell'America centrale che confina con Messico, Belize, Honduras e El Salvador. E' bagnato dall'oceano Atlantico e dall'oceano Pacifico. 
Il territorio è prevalentemente montuoso: in Guatemala ci sono le vette più alte di tutto il Centro America, alcune di esse superano i 4.000 metri, come nel caso del Tajumulco (4.220 m.) (nella foto a fianco), uno dei tanti vulcani presenti nel territorio guatemalteco e cima più alta del Paese. Alcuni vulcani sono ancora in attività. Frequenti sono anche i terremoti che interessano questo Stato. La costa caraibica inoltre è soggetta a violenti uragani. Il clima, tendenzialmente tropicale, varia a seconda dell'altitudine delle diverse zone del Paese.
Il Guatemala è attualmente una repubblica presidenziale. L'economia si basa soprattutto su un'agricoltura di sussistenza. I terreni più fertili sono dedicati all'agricoltura di piantagione (caffè, banane e canna da zucchero), che è controllata da compagnie straniere e destinata all'esportazione.
Dopo la fine della guerra civile (conclusasi negli anni Novanta) l’industria e le attività terziarie hanno ripreso a crescere. Sono maggiormente sviluppati il settore meccanico, il petrolchimico, l’agroalimentare; si registra una notevole crescita del settore edilizio. Ultimamente si sta affermando molto il turismo, grazie alle bellezze naturalistiche del Paese e al patrimonio archeologico. 
Più della metà della popolazione che abita in questo territorio discende dagli antichi Maya; seguono i meticci e la minoranza bianca. La maggioranza indigena vive in condizioni di povertà estrema e le numerose dittature che ci sono state in Guatemala negli anni hanno compiuto uccisioni e persecuzioni contro la popolazione indigena.
Le lingue ufficiali sono lo spagnolo e più di venti lingue indigene, la maggior parte delle quali di origine maya. La religione professata dalla larga maggioranza della popolazione è quella cattolica, seguita da quella protestante, ma nel Paese sono ancora vivi riti e tradizioni che discendono dall'antica religione maya (foto a fianco).

Cenni sulla storia del Guatemala
Nell'odierno Guatemala e nel Messico intorno al 2000 a.C. si stanziarono i Maya, una popolazione che giunse da Nord e che abbandonò ben presto lo stile di vita nomade.
I Maya non formarono un Impero unitario, ma fondarono numerose città-stato, che avevano la stessa lingua e la stessa religione, ma erano molto indipendenti tra di loro.
All'interno di queste città, c'era una classe dominante di nobili e sacerdoti, al di sopra dei quali stava un re, che veniva venerato quasi come un dio. Il resto dei comuni cittadini era composto da coltivatori di mais (cereale che era ancora sconosciuto nel resto del pianeta), da artigiani e da mercanti.
Fagiolicacaomais e gioielli erano gli elementi alla base della vita quotidiana e del commercio dei Maya, che erano anche abili incisori e intagliatori di oro. 
I Maya furono capaci di dare vita ad una vera civiltà "monumentale": oltre alle case e ai magazzini dei cittadini comuni (in legno e fango), costruirono infatti numerosi ed imponenti edifici in pietra (piramidi e palazzi), destinati alla corte del re e alle funzioni religiose. Ad esempio, nella foto a fianco, potete vedere le rovine maya di Tikal.
Quando gli Spagnoli arrivarono in questa regione nel 1523-25, il popolo dei Maya conservava ormai solo il ricordo della magnificenza e della grandezza del passato. La civiltà Maya infatti, nel 900 d.C. circa, andò incontro al declino e ancora oggi non se ne conoscono con certezza le cause.

Sotto il governo della Spagna, nel 1773, un terremoto distrusse l’antica capitale Antigua (nella foto sotto).


Fu così che la capitale fu trasferita nella nuova Città del Guatemala, fondata nel 1776 non lontano dalla precedente. Se cliccate sul link qui sotto, potrete visitarla insieme a Simone e Lucia.

Dopo la conquista dell’indipendenza dalla Spagna nel 1823, la situazione politica del Guatemala è sempre stata poco stabile e caratterizzata da diversi colpi di stato, che hanno portato all'insediamento nel Paese di numerose dittature.
A partire dal 1960 è iniziata una lunga guerra civile durata più di 30 anni, durante la quale si sono scontrate le classi ricche che vivevano nelle città, discendenti dai colonizzatori, e le classi povere di origine maya, sparse nei villaggi delle zone rurali.
Negli anni ’80 le violenze si sono intensificate, fino a culminare in un vero e proprio sterminio della comunità Maya.


Nel 1992, il premio Nobel per la pace venne assegnato a Rigoberta Menchù (nella foto a fianco), un 'attivista indigena per i diritti umani, grazie ai suoi sforzi per portare l'attenzione internazionale sul genocidio perpetrato dal governo nei confronti della popolazione indigena.
La sanguinosa guerra civile terminò nel 1994, grazie alla mediazione dell'ONU. Nacque allora una “Commissione per il Chiarimento Storico”, voluta dall'ONU per ricostruire gli eventi degli anni della guerra. Questa commissione, dopo un'indagine durata cinque anni, ha accusato lo Stato guatemalteco di crimini contro l'umanità e ha concluso che era stata avviata intenzionalmente una politica di genocidio contro la popolazione Maya. La Commissione ha inoltre accertato che la responsabilità diretta dei massacri va in primo luogo attribuita ai due capi di governo che sono stati al potere fra il 1978 e il 1983: Romeo Lucas Garcìa Efrain Rios Montt.
Il numero complessivo delle vittime è di circa 200.000. A questi morti si deve aggiungere un milione e mezzo di persone che sono state costrette a scappare a causa della guerra, 150.000 rifugiati in Messico e 50.000 scomparsi.
Questo è considerato uno dei più terribili casi di pulizia etnica verificatisi nell'America Latina moderna.

Infine vi svelerò una curiosità, per concludere con un argomento meno triste: in Guatemala esiste una strada che dà l'effetto di essere una discesa, ma in realtà è una salita. 
Sono sempre Simone e Lucia a farcela scoprire. Cliccate sul link.

Buona visita!


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